Lo styled shoot che vi mostro oggi è di quelli che incantano! Ispirato all’arte e in particolare alle opere di Monet e degli Impressionisti, è stato realizzato da un team guidato da Simmi Floral and Event Design nella cornice ottocentesca di Villa Malfatti, poco distante da Torino.
Il risultato è di incredibile bellezza, un’atmosfera romantica e bohémienne, fatta di colori polverosi, ricche composizioni floreali, richiami alla pittura e alla danza. L’abito con crop top in pizzo rosa cipria realizzato da Il Sogno Atelier, i gioielli artigianali di My Golden Age, la torta acquerello di DolceMente Con Torta… Sono tantissimi i dettagli che mi hanno lasciato senza parole.
Grazie a Ludovica Lanzafami & Valerio Elia per le splendide foto!
Da Simmi Floral and Event Design… Si è da poco conclusa qui a Torino una mostra su” Monet e gli Impressionisti” che raccoglieva capolavori da molti musei europei. Di questa mostra ci ha colpito particolarmente l’atmosfera e la fugace ma pregnante tecnica pittorica e da qui è nato questo progetto. Volevamo rievocare l’atmosfera un po’ “bohemien” di metà/fine ottocento, la vita di questi artisti, la loro tecnica, nonché inserire dei dettagli che potessero richiamare immediatamente alla mente le loro opere più importanti.
Per realizzare questo shooting abbiamo scelto il giorno di San Valentino, un giorno particolarmente propizio visto l’argomento, dobbiamo ammetterlo, siamo inguaribili romantiche.
La location scelta è Villa Malfatti, una dimora storica elegante e raffinata Ottocentesca immersa in un parco secolare nel cuore del Canavese. All’esterno si trovano un giardino all’inglese e un giardino all’italiana, un ampio porticato e una serra dal sapore affascinate ed antico splendido sfondo per scenografici allestimenti.
La palette cromatica si svolgeva dal verde salvia al grigio tortora, con accenni di azzurro polvere abbinati ad un rosa pallido e caldo.
Camilla Marchetti di Simmi Floral Design si è occupata dei fiori, degli allestimenti e di tutte le fasi creative del servizio fotografico. Il suo intento era di ricreare qualcosa di fresco, un po’ boho chic nell’anima ma curato nei dettagli. Per questo ha scelto fiori leggeri, non troppo composti, dai toni tenui, il cui significato fosse positivo e ricco. Piccole roselline rosa pallido ramificate e lisianthus bianco, entrambi provvisti di boccioli, simbolo beneaugurante per la futura famiglia; l’eucaliptus che oltre ad avere un gradevolissimo profumo è simbolo di protezione. Sono stati inseriti anche l’eryngium per dare un tocco di movimento e di originalità, lo statice per un tocco di bianco ed anche perché la sua forma allungata sembra quasi una pennellata.
Anche per il bouquet sono stati scelti fiori leggeri, ed è stato composto come se fosse stato raccolto dalla sposa con noncuranza nel tragitto fino alla chiesa nei boschi di Fontainebleau.
Simmi ha poi inserito molti dettagli inerenti alla pittura: tavolozze, pennelli, colori, quadri nonché cassette in legno antico per la pittura “en plain air”. Preme sottolineare che gli oggetti inseriti nelle scene sono gli strumenti pittorici antichi utilizzati dal prozio e dalla madre di Camilla Marchetti, colei che sta dietro al nome Simmi, ed ogni incrostatura di colore racconta una storia di amore sincero per l’arte e per la pittura. Simmi ha dunque ricreato delle scene arricchite da frammenti di storia, libri antichi, pennelli con incrostazioni di colore di almeno 100 anni, oggetti dal fascino e sapore che le cose di oggi non possono avere.
Siccome spesso i modelli, per quanto belli possano essere, non riescono ad esprimere la stessa gioia di un cuore sinceramente innamorato, i nostri due “sposi”, Cristina e Alberto, sono due veri innamorati, lo si può notare dal loro sguardo pieno di complicità e felicità spensierata; i fotografi, Ludovica Lanzafami e Valerio Elia, hanno giocato con loro per immortalare sorrisi autentici ed emozioni vere. Inoltre per aggiungere un pochino di magia li abbiamo fatti preparare separatamente in modo che il primo incontro fosse una sorpresa anche per loro: il primo sguardo tra i due è stato pieno di emozione e di sorpresa, e il nostro sposo non ha tardato a baciare la sua bellissima sposa in rosa. Il servizio è proseguito con la cerimonia dove Cristina e Alberto si sono scambiati le fedi, con alle spalle l’antica serra della villa.
I gioielli sono stati realizzati da Luca Caracciolo di My Golden Age che ha dato vita a oggetti dal sapore retrò ma dalle linee leggere ed essenziali. Giocando con le forme e l’eleganza tipiche della seconda metà del Diciannovesimo secolo sono nate le fedi in oro rosso e le pietre preziose utilizzati per questo lo shooting; le forme arrotondate, i colori tenui e la lavorazione graffiata e materica dei gioielli indossati dalla sposa vogliono essere un omaggio alla tavolozza degli artisti dell’epoca.
La serra piena di alberi di limone è stata poi utilizzata dai fotografi per realizzare qualche ritratto romantico degli sposi: Ludovica e Valerio hanno prima sfruttato la luce diffusa che penetrava all’interno della struttura, poi si sono spostati all’esterno per giocare con i riflessi di luci ed ombre sul vetro della serra. Hanno così realizzato degli scatti molto diversi fra loro: i primi luminosi e romantici, i secondi misteriosi ed eterei.
L’idea alla base di questo Inspiration Shooting era di rievocare l’atmosfera impressionista in generale ma anche con citazioni più precise come le riprese de “La balançoir “di Renoir, con l’elegante modella che ondeggia sull’altalena, “Les Danseuses” di Degas per il vestito e le scarpette che impreziosivano molte scene. Il picnic sull’erba vuole richiamare il celeberrimo “Dejeuner sur l’erbe “di Manet, a cui si riferisce anche la bomboniera. Come cadeau è stata pensato da Simmi una minuscola cestina picnic in miniatura con all’interno una tisana e un barattolino di marmellata, chiusa da un fiocco in pizzo impreziosito da un ciondolo “scarpette da danza”, a richiamare le ballerine di Degas.
Maura Brandino, la stilista dell’atelier torinese “Il Sogno”, ha realizzato per l’occasione degli abiti perfetti: la sua idea era quella di trasfondere il romanticismo dell’epoca negli abiti, nella foggia e nei colori. Lo stile dell’abito dello sposo doveva ricordare i pittori di Montmartre e la sposa doveva essere la musa alla quale rivolgere l’afflato artistico e amoroso. Per l’abito da uomo Il sogno ha scelto il velluto, in tinta azzurro polvere, per la realizzazione del gilet, abbinato a pantaloni color liquirizia, camicia bianca e cache-col color tabacco. Per la protagonista femminile un abito due pezzi con il corpino in pizzo e gonna in tulle rosa cipria.
La realizzazione del make-up è stata affidata a Rosanna Curci che, influenzata in particolar modo dall’utilizzo del colore nei quadri di Monet nel quadro “Il Parlamento di Londra”, ha utilizzato il rosa, l’azzurro e l’oro del sole al tramonto: l’acconciatura è stata ispirata da altri quadri contemporanei a quelli impressionisti.
Per la tipografia, sempre realizzata da Simmi, si è partiti da un acquerello dipinto a mano ispirato alla celebre serie di dipinti “Le ninfee” di Monet. Consisteva in un disegno più grande per la partecipazione, un dettaglio decorativo di una ninfea per l’invito e la cornice del logo degli sposi realizzata anch’essa ad acquerello, un salice piangente con accenni di rosa a richiamare la cromia dell’intero servizio.
Il “Tableau de mariage” è stato realizzato con piccoli pezzi di pittura e oggetti antichi, sistemandolo su un asse tra due vecchie scalette di legno come fosse un angolo di uno studio di un pittore indaffarato, con qualche vaso antico, statue, un vecchio orologio da taschino, pennelli, colori e libri, proprio un angolo di atelier. Come nomi dei tavoli abbiamo pensato ai luoghi degli Impressionisti, come il giardino di Giverny, Bordighera, il Porto di Le Havre corredando i nomi dei tavoli con un quadro che rappresentasse il luogo.
Per il tavolo degli sposi sono stati utilizzati dei vasetti lasciati impolverare per mesi (la polvere è tutta vera!) a sottolineare l’aspetto più bohémien, meno perfezionista di questo stile, anche qui mettendo in ogni vasetto, sempre diverso, un fiore singolo. I vasetti separati formano nel loro insieme un unico “torchon” di fiori, che decora questa tavola degli innamorati.
La torta è stata creata dall’Agripasticceria DolceMente, di Francesca Molon, che ha pensato a pennellate di colore alimentare su pasta di zucchero in stile watercolor; il dettaglio delle iniziali degli sposi riprende gli inviti dipinti a mano. La torta è stata posizionata su una cassetta da pittura, incorniciata da piccole lanterne bianche che ricordano un tema anch’esso caro agli Impressionisti che è appunto l’idea della mutevolezza della luce.
Il servizio fotografico si è concluso all’interno della villa: la luce meravigliosa che penetrava dalla finestra di una stanza ha permesso ai fotografi di catturare le sfumature e la morbidezza della gonna in tulle di Cristina, immortalate in fotografia come pennellate su una tela e il prezioso anello di fidanzamento.
Speriamo vivamente che quest’idea possa piacervi; può essere uno spunto per un matrimonio diverso, un po’ romantico, aggraziato con qualcosa di non banale e un tocco di magia negli occhi che in un matrimonio è davvero fondamentale.
Credits
Fotografia: Ludovica Lanzafami & Valerio Elia // Abiti: Il Sogno Atelier Sposa Sposo // Fiori e allestimenti: Simmi Floral and Event Design // Acconciatura e trucco: Rosanna Curci Make Up // Torta e pasticceria: Agripasticceria DolceMente Con Torta // Gioielli: My Golden Age // Modelli: Cristina & Alberto // Location: Villa Malfatti, San Giorgio Canavese (TO)
Alessia dice
Quest’abito è bellissimo … mi fa proprio sognare … come vorrei potermi sposare ogni anno per poter indossarne sempre uno diverso
Maria dice
Chi a realizzato le bomboniere?
Elena dice
Ciao Maria, credo che siano opera di Simmi, la wedding planner.